Definizione dell'attività professionale - Atti caratterizzanti
Premessa
Il presente documento costituisce l’insieme delle caratteristiche dell’attività professionale svolta dagli iscritti all’UCP – Unione Counseling Professionale ed è assunto dalla definizione di counseling già approvata secondo la Legge 4/2013, la quale a sua volta recepisce quanto stabilito dal Consiglio Superiore di Sanità con parere del 12 luglio 2011 che ha chiarito gli ambiti di competenza del counselor.
Definizione dell’attività professionale
Il counseling professionale è un'attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione.
Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento. È un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale.
Atti caratterizzanti
I counselor realizzano il proprio ruolo professionale, attraverso diversi tipi di interventi volti a migliorare la qualità della vita e ad alleviare la sofferenza delle persone operando in organizzazioni pubbliche e private, enti e associazioni oppure nel proprio studio privato. L'incontro di counseling, è definito come una interazione volta ad accogliere le difficoltà del cliente o il suo disagio con metodologie e tecniche che possono anche essere diverse per orientamento teorico, ma che rimangono all'interno di alcune linee guida specifiche qui di seguito riportate:
· Il counselor accoglie le richieste valutando in prima istanza se la domanda è affrontabile con le competenze proprie del ruolo o se è necessario accompagnare il cliente verso la scelta di un altro professionista.
· Il colloquio affronta tematiche emergenti che non richiedono, per essere risolte una ristrutturazione profonda della personalità. Il counselor dunque non si occupa, in prima persona, di disturbi psichici o patologie di altra natura, se non operando in equipe multiprofessionali.
· Gli obiettivi, la metodologia e le modalità organizzative vengono esplicitate e concordate anticipatamente.
· Il counselor accoglie clienti che hanno la necessità di prevenire, affrontare e risolvere un problema specifico e di lieve entità o una condizione di difficoltà temporanea; è essenziale dunque circoscrivere e focalizzare la richiesta d'aiuto per progettare insieme piani d'azione a essa esclusivamente relativi.
· L'obiettivo degli incontri è quello di migliorare nel cliente la consapevolezza di sé e delle proprie modalità di relazione, al fine di sviluppare le capacità di analisi del problema portato, potenziare le risorse per affrontare la situazione specifica e promuovere autonomia ed efficacia nelle scelte.
· L'accettazione del cliente e del suo stato emotivo, la comprensione, la fiducia nelle sue possibilità, il rispetto per la diversità e una relazione paritaria favoriscono un rapporto di apertura e collaborazione per l'analisi del problema e per gli obiettivi di cambiamento.
· Il counselor aiuta quindi a comprenderne il significato e i fattori correlati riportando sempre il focus del lavoro sulla ricerca delle soluzioni nel "qui e ora".
· Nelle relazioni in cui i colloqui sono numerosi si dovrà in ogni caso verificare costantemente l'attuazione dei piani d'azione progettati e l'efficacia degli interventi in modo che sia sempre chiara la relazione fra intervento, risultati raggiunti e conclusione del rapporto.
· Il counselor non fa diagnosi, non interpreta i comportamenti: il percorso di consapevolezza, di crescita e trasformazione si sviluppa nell'ambito di una scoperta progressiva frutto dell'alleanza con il cliente.
Nelle organizzazioni
Osservando e analizzando gli stati di crisi e di difficoltà, il counselor interviene facilitando il processo di presa di coscienza dei problemi e contribuisce, anche confrontandosi con gli altri operatori presenti, a migliorare le relazioni fra clienti e/o utenti e il personale di servizio.
In questo senso attua anche interventi a livello individuale o di gruppo per rilevare le criticità e migliorare il rapporto individuo/organizzazione con la finalità di rendere più efficace il servizio e soddisfatta la richiesta d'aiuto del cliente/utente.
Il counselor opera anche come facilitatore per sviluppare un buon clima interno e migliorare le relazioni fra i professionisti presenti nell'organizzazione. In quest'ottica può entrare in azione, a livello individuale o di gruppo, per rilevare difficoltà di varia natura e criticità relazionali nel quotidiano professionale e realizzare interventi migliorativi al fine di generare benessere negli operatori e, di conseguenza, una ricaduta positiva sul servizio erogato.
Quando è utile un intervento di counseling
Il counseling non è una forma di terapia (medica o psicologica) o di sostegno psicologico. Il counseling è un percorso di crescita, di responsabilizzazione, di maturazione durante il quale siamo seguiti da un professionista, il counselor, che ci accompagna alla scoperta di un futuro diverso.
Il counselor non dà consigli, non offre soluzioni e non indica scorciatoie.
Il counselor ci accompagna verso mete e obiettivi che noi stessi abbiamo stabilito, e aiuta a far sì che ognuno di noi possa dare il meglio di se stesso: nella vita privata, nella scuola, nel lavoro, nei rapporti di coppia e familiari.
Ognuno di noi possiede delle potenzialità e delle risorse: il counselor ci aiuta ad esprimerle.
Capita a tutti nella vita di attraversare dei momenti difficili. Questi momenti sono caratterizzati, per lo più, da una così detta "fase di transizione" ovvero da un cambiamento: personale, scolastico, professionale, amicale, etc.
Durante la nostra vita accadono delle cose che, pur essendo del tutto normali (nasce un figlio, cambia il lavoro, si chiude un ciclo scolastico, etc.), spesso ci lasciano in una situazione di empasse rispetto alla quale non sappiamo bene come muoverci.
Il counseling è utile, ad esempio, quando:
Il presente documento costituisce l’insieme delle caratteristiche dell’attività professionale svolta dagli iscritti all’UCP – Unione Counseling Professionale ed è assunto dalla definizione di counseling già approvata secondo la Legge 4/2013, la quale a sua volta recepisce quanto stabilito dal Consiglio Superiore di Sanità con parere del 12 luglio 2011 che ha chiarito gli ambiti di competenza del counselor.
Definizione dell’attività professionale
Il counseling professionale è un'attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione.
Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento. È un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale.
Atti caratterizzanti
I counselor realizzano il proprio ruolo professionale, attraverso diversi tipi di interventi volti a migliorare la qualità della vita e ad alleviare la sofferenza delle persone operando in organizzazioni pubbliche e private, enti e associazioni oppure nel proprio studio privato. L'incontro di counseling, è definito come una interazione volta ad accogliere le difficoltà del cliente o il suo disagio con metodologie e tecniche che possono anche essere diverse per orientamento teorico, ma che rimangono all'interno di alcune linee guida specifiche qui di seguito riportate:
· Il counselor accoglie le richieste valutando in prima istanza se la domanda è affrontabile con le competenze proprie del ruolo o se è necessario accompagnare il cliente verso la scelta di un altro professionista.
· Il colloquio affronta tematiche emergenti che non richiedono, per essere risolte una ristrutturazione profonda della personalità. Il counselor dunque non si occupa, in prima persona, di disturbi psichici o patologie di altra natura, se non operando in equipe multiprofessionali.
· Gli obiettivi, la metodologia e le modalità organizzative vengono esplicitate e concordate anticipatamente.
· Il counselor accoglie clienti che hanno la necessità di prevenire, affrontare e risolvere un problema specifico e di lieve entità o una condizione di difficoltà temporanea; è essenziale dunque circoscrivere e focalizzare la richiesta d'aiuto per progettare insieme piani d'azione a essa esclusivamente relativi.
· L'obiettivo degli incontri è quello di migliorare nel cliente la consapevolezza di sé e delle proprie modalità di relazione, al fine di sviluppare le capacità di analisi del problema portato, potenziare le risorse per affrontare la situazione specifica e promuovere autonomia ed efficacia nelle scelte.
· L'accettazione del cliente e del suo stato emotivo, la comprensione, la fiducia nelle sue possibilità, il rispetto per la diversità e una relazione paritaria favoriscono un rapporto di apertura e collaborazione per l'analisi del problema e per gli obiettivi di cambiamento.
· Il counselor aiuta quindi a comprenderne il significato e i fattori correlati riportando sempre il focus del lavoro sulla ricerca delle soluzioni nel "qui e ora".
· Nelle relazioni in cui i colloqui sono numerosi si dovrà in ogni caso verificare costantemente l'attuazione dei piani d'azione progettati e l'efficacia degli interventi in modo che sia sempre chiara la relazione fra intervento, risultati raggiunti e conclusione del rapporto.
· Il counselor non fa diagnosi, non interpreta i comportamenti: il percorso di consapevolezza, di crescita e trasformazione si sviluppa nell'ambito di una scoperta progressiva frutto dell'alleanza con il cliente.
Nelle organizzazioni
Osservando e analizzando gli stati di crisi e di difficoltà, il counselor interviene facilitando il processo di presa di coscienza dei problemi e contribuisce, anche confrontandosi con gli altri operatori presenti, a migliorare le relazioni fra clienti e/o utenti e il personale di servizio.
In questo senso attua anche interventi a livello individuale o di gruppo per rilevare le criticità e migliorare il rapporto individuo/organizzazione con la finalità di rendere più efficace il servizio e soddisfatta la richiesta d'aiuto del cliente/utente.
Il counselor opera anche come facilitatore per sviluppare un buon clima interno e migliorare le relazioni fra i professionisti presenti nell'organizzazione. In quest'ottica può entrare in azione, a livello individuale o di gruppo, per rilevare difficoltà di varia natura e criticità relazionali nel quotidiano professionale e realizzare interventi migliorativi al fine di generare benessere negli operatori e, di conseguenza, una ricaduta positiva sul servizio erogato.
Quando è utile un intervento di counseling
Il counseling non è una forma di terapia (medica o psicologica) o di sostegno psicologico. Il counseling è un percorso di crescita, di responsabilizzazione, di maturazione durante il quale siamo seguiti da un professionista, il counselor, che ci accompagna alla scoperta di un futuro diverso.
Il counselor non dà consigli, non offre soluzioni e non indica scorciatoie.
Il counselor ci accompagna verso mete e obiettivi che noi stessi abbiamo stabilito, e aiuta a far sì che ognuno di noi possa dare il meglio di se stesso: nella vita privata, nella scuola, nel lavoro, nei rapporti di coppia e familiari.
Ognuno di noi possiede delle potenzialità e delle risorse: il counselor ci aiuta ad esprimerle.
Capita a tutti nella vita di attraversare dei momenti difficili. Questi momenti sono caratterizzati, per lo più, da una così detta "fase di transizione" ovvero da un cambiamento: personale, scolastico, professionale, amicale, etc.
Durante la nostra vita accadono delle cose che, pur essendo del tutto normali (nasce un figlio, cambia il lavoro, si chiude un ciclo scolastico, etc.), spesso ci lasciano in una situazione di empasse rispetto alla quale non sappiamo bene come muoverci.
Il counseling è utile, ad esempio, quando:
- dobbiamo prendere una decisione difficile che riguarda la nostra vita personale o professionale;
- dobbiamo raggiungere un obiettivo che ci siamo posti, ma incontriamo delle difficoltà;
- ci troviamo di fronte ad una scelta lavorativa;
- vogliamo riorganizzare le nostre relazioni familiari, magari in seguito ad una separazione o ad un divorzio;
- i figli diventano grandi e lasciano la loro famiglia d'origine;
- quei figli siamo noi e non sappiamo più come rapportarci alla nostra famiglia d'origine;
- si costruisce o si ri-costruisce un nuovo nucleo familiare;
- incontriamo dei problemi nella vita di coppia;
- incontriamo difficoltà nella carriera scolastica (ad esempio siamo bloccati nella scelta dell'università o nel sostenere un esame);
- ci troviamo in delle situazioni dove, da soli, sentiamo di non farcela.
Per i titoli di accesso necessari all'iscrizione all'UCP, per gli standard formativi di base, l'aggiornamento permanente, l'attestato di qualità e qualificazione professionale si rimanda al Regolamento dell'associazione.